Il codice Vaticano greco 1087 introduce il lettore nel cuore dell'astronomia bizantina, ma apre, allo stesso tempo, una straordinaria finestra sull'astronomia greca e romana. Composto a Costantinopoli nella prima metà del XIV secolo, nel circolo di Niceforo Gregora, questo documento apre la strada a molteplici ricerche per la ricchezza del suo contenuto: opere astronomiche di Teodoro Metochite, i trattati sull'astrolabio di Gregora, parte del commento di Teone alessandrino a Tolomeo. Esso contiene inoltre un inserto con resti di un'antica edizione dei Fenomeni di Arato, riccamente illustrata e commentata, e conserva estratti dei Catasterismi di Eratostene con illustrazioni delle costellazioni di notevole bellezza. Una scritta in arabo, a margine di un foglio del codice, sollecita riflessioni sui contatti fra i due mondi, bizantino e islamico.
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