Nel negozio di via Toledo 286, Umberto Prota si soffermò un attimo a guardare amorevolmente i figli e la moglie Maura venuti a dargli una mano sabato prima di Pasqua, giornata in cui le vendite stavano andando veramente bene, e poi con gentilezza accolse il cliente straniero appena entrato, senza lasciar trasparire un velo di malinconia. Pasquale, il primogenito, giovane avvocato, e Maurizio, prossimo alla laurea, avrebbero fatto altro nella vita; e quando, più avanti negli anni, per lui sarebbe divenuto troppo gravoso l’impegno necessario per il buon andamento di un’attività commerciale storica – ormai all’ottantesimo anniversario dalla sua fondazione, con una clientela variegata e molto esigente – che fine avrebbe fatto la ditta 'Arbiter', a cui aveva dedicato la miglior parte della sua esistenza?
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