Maria Hardouin, moglie di Gabriele d’Annunzio, è un personaggio abbastanza sconosciuto. Perciò, sembra smentire l’idea che dietro ogni grande uomo ci sia sempre una grande donna, contraddicendo Virginia Woolf. Il libro racconta la vicenda del loro matrimonio durato qualche anno sul versante carnale e un’intera vita non soltanto sul piano legale, ma anche, e soprattutto, su quello affettivo. Mentre Maria Hardouin rimane un personaggio enigmatico, quasi algido, apparentemente indifeso e poco conosciuto, di Gabriele d’Annunzio si conoscono le celebrate imprese letterarie e belliche, oltre alla pressoché inesauribile carica erotica. Eppure, intimamente, forse non furono quello che sono sembrati. Maria, a ben vedere, ebbe un carattere d’acciaio. D’Annunzio, invece, volle mascherare, con una vita sfrenata, la comune debolezza umana di fronte all’enigma della morte.
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