Chiara Giannini prende per mano il lettore e lo porta con sé attraverso la sua storia personale e le sue guerre, che si incrociano e si perdono nell'Afghanistan. Un cammino che porta in Tunisia; davanti a un camion impazzito pronto a esplodere o su un elicottero. Vediamo la lapide che ricorda i caduti italiani e ascoltiamo il suono di tromba. Voliamo alti in linea volo, con le vertigini e il cuore in gola. Scopriamo gli scarponi pieni di fango e i giubbotti antiproiettile; i Buffalo, gli ied e le piastrine di guerra. Attraverso i suoi occhi e le sue parole incontriamo David, Francesco, Mario, Tiziano. Annarita, le carcerate, gli orfani. I profumi e i sapori di quella terra così lontana. Il buio dopo il coprifuoco. Ma scopriamo anche la solitudine, la forza, il coraggio e la tenacia di una vita combattuta, vissuta sempre al limite, senza mai mollare, con la testa alta di fronte alla prossima guerra: «Hai un sussulto, perché sai che non hai molto tempo per farti trovare pronta. Sei consapevole che i primi colpi inizierai a sentirli a breve e ti prepari. Indossi la tua armatura migliore, prendi la tua spada più lucente e affilata e la sguaini. Gli occhi dritti al futuro.» Prefazione di Alessandro Sallusti.
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