«Credo che sia un dovere di ogni essere umano scendere in campo quando quel che vede non gli piace, non solo degli artisti o degli intellettuali e al di là dei titoli e dei ruoli che si hanno. Chi vede più lontano, ha il dovere di dire agli altri quello che vede. Se mi trovo su una spiaggia e, per primo, vedo avvicinarsi un’onda anomala, ho l’obbligo di dire alla gente sulla spiaggia di mettersi in salvo. Alcune idee che circolano oggi in Europa sono “onde anomale”. E possono provocare danni molto seri. Dobbiamo esserne consapevoli. Non basta dire: “Correte!”. Le onde non nascono da sole. Bisogna intervenire per disinnescare le cause che le generano. Ridurre la forza del vento. Un vento che si chiama disuguaglianza: l’un per cento della popolazione del pianeta detiene una ricchezza pari a quella del restante 99%. È questa assurda sproporzione il vento che crea le onde anomale che scuotono il mondo. Riducendo la disuguaglianza, il vento si calmerà. E anche il mare.»
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