“Quando la fantascienza funziona, non ci fornisce una mappa del futuro, ma un vocabolario per riflettere sui nostri valori fondamentali in un mondo irriconoscibile.” Con queste parole, Ken Liu introduce la sua narrativa breve, fatta di racconti ambientati in un futuro in cui l’elemento umano resta fondamentale per capire come evolverà il rapporto tra la specie umana e la tecnologia. Ci rifiuteremo di caricare le nostre identità su corpi artificiali per sfuggire alla morte? Oppure guarderemo con nostalgia alla limitatezza dei nostri sensi biologici? E come useremo gli algoritmi che ci permettono di scoprire tanto di noi stessi e degli altri? Di fronte alle trasformazioni della società contemporanea, ci ritrarremo in un guscio di “umana sicurezza” o invece abbracceremo la condizione postumana con i dubbi e le incertezze che tale cambiamento comporta?
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