Nella storia dei sistemi giuridici, l’evoluzione dei modelli catastali è sempre stata legata alle dinamiche degli ordinamenti tributari e alla tassazione delle manifestazioni della ricchezza immobiliare. A fronte del fenomeno della globalizzazione economico-finanziaria e delle scelte post-moderne delle politiche d’imposizione, che hanno modificato i rapporti tra il governo del territorio, la struttura del catasto e l’ordinamento tributario, è necessario cogliere gli equilibri delle linee di sviluppo dell’architettura catastale e individuare le nuove categorie censuarie capaci di esprimere le attuali frontiere della tassazione immobiliare. Il presente lavoro, muovendo dagli assetti dei sistemi catastali negli ordinamenti degli Stati italiani preunitari, pur non rinnegando i principi e le categorie del passato, ne analizza gli sviluppi successivi, fino alla l. 11 marzo 2014, n. 23, che, nell’intento di una revisione radicale del catasto dei fabbricati, ha individuato le nuove funzioni statistiche e i moderni algoritmi di stima delle rendite catastali e dei valori patrimoniali.
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