“Il richiamo di casa” non è soltanto il titolo di questo breve romanzo, è molto di più... è la voce che ognuno di noi sente dentro il proprio cuore ogni qual volta siamo costretti ad allontanarci dalla terra natia per assecondare le inclinazioni personali, per seguire e sfamare i nostri sogni o, nella maggior parte dei casi, per sperimentare tutto ciò che nel proprio Paese pensiamo, forse con arroganza, che ci venga negato. È questo ciò che accade a Tecla, la protagonista della storia, che da cinquecentoquarantuno giorni vive sotto un cielo australiano, lontana dal suo Bel Paese. Tecla ha un lavoro che le permette di vivere, svolgendo ciò per cui ha studiato, un mestiere che la gratifica, ma che la fa vivere all'interno di una cornice che non le garantisce la felicità che merita. Tecla, seppure abbia la famiglia lontana, ha con sé una scatola di ricordi, uno scrigno colmo dei suoi affetti tra luoghi e tempi diversi che, incrociandosi con la sua attualità la catapultano in quella dimensione antitetica tra passato e presente, fino a farle prendere la giusta decisione per il futuro che sogna.
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