Il crepitio di un caminetto, un nonno, i suoi due nipoti e un viaggio fiabesco nella recente storia della politica italiana. Viaggio che procede di pari passo con i dilemmi di Italo, protagonista e voce narrante, il quale esperisce la condizione conflittuale tra la funzione sociale e civica della narrazione, nobilitata nel suo ruolo di trasmissione della conoscenza, e il processo del narrare come sfogo egoistico della propria rassegnazione. A fare da specchio a questa tensione è lo stesso ruolo del narratore il quale procede a tentoni tra la tendenza verso l'aderenza ai fatti, adatta a stimolare la libera interpretazione e lo spirito critico, e la volontà di infondere speranza nei propri ascoltatori, mettendo però a rischio la ricerca di un punto di vista obiettivo. Sarà la realtà stessa a interrompere la progressiva deriva della narrazione verso un cupo cinismo e ripristinare quell'equilibrio progressivamente compromesso. E sarà il mondo esterno, fuori dalle proprie quattro mura, a mostrare che “a volte la storia insegna davvero”.
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