Giuseppe Venticinque, in questa sua prima silloge, non solo dipinge il proprio universo poetico attraverso le sue liriche, ma crea un mondo immaginario in cui la parola prende vita producendo un'intima continuità di lingua e di stile. Si alternano scritture in versi e prose liriche disegnando un'architettura lessicale che si estende su due direttrici divergenti ma di eguale fascinazione. L'estraniamento che la 'parola' di Giuseppe Venticinque offre al lettore è il presupposto del suo processo creativo nel quale si formano sul foglio schegge del mondo contemporaneo, un mondo scomposto in innumerevoli sfaccettature. Le sue tematiche si riflettono tanto sul livello stilistico quanto su quello dei contenuti offrendo una chiave di lettura che apre a riflessioni sull'amore e sul mondo dell'arte. Un lessico sferzante immune da qualsiasi addomesticamento dialettico.
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