Il mercato dell'usato di Ballarò a Palermo è uno scampolo di Europa del III millennio rimosso dalle narrazioni ufficiali. Vi si assembrano centinaia di poveri che commerciano in modo del tutto informale gli scarti della società che consuma e spreca. L'inchiesta di Clelia Bartoli prende avvio dalla contingenza che una sede del dipartimento di Giurisprudenza si affaccia proprio sulla piazza di questo mercato. Cosicché nuove generazioni di professionisti del diritto si formano dove il diritto sembra latitare. Tale circostanza, da inopportuno accidente, è stata trasformata in un campo di ricerca: Bartoli ha guidato un gruppo di studentesse e studenti in una serie di interviste ai mercatari per capire il diritto guardandolo da un'altra prospettiva, quella del margine, relativa a un'umanità che, pur stando sotto gli occhi dei giovani coinvolti nella ricerca, era del tutto esclusa dalla loro visuale. Clelia Bartoli ha voluto inoltre raccontare il delicato processo di rigenerazione urbana avviato da istituzioni locali, società civile e ateneo di Palermo, per la regolamentazione partecipata del mercato, integrando alle voci di mercatari e residenti quelle di chi sostiene che la legalità, anziché piegarsi all'interesse dei forti, può sporgersi e farsi più prossima a chi versa in condizioni di fragilità.
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