Alla base della concezione artistica di Dürer, vi è l'idea che la Geometria e la Matematica, in quanto scienze, siano in grado di fornire, all'Arte in generale e alla Pittura in particolare, il fondamento sul quale gettare le basi per le proprie riflessioni artistiche nel tentativo di stabilire delle regole comuni di rappresentazione del corpo e dello spazio. Queste discipline, avrebbero permesso di eliminare dalle opere d'arte quelle falsità e quegli errori che spesso si vedevano nelle opere degli artisti che non avevano un'adeguata formazione teorica. Il pensiero di Dürer sulle proporzioni dei corpi umani, è riconducibile pertanto all'interno di una concezione geometrico-matematica da lui meditata e sviluppata attraverso uno strumento di indagine conoscitiva qual è il disegno. A differenza degli italiani - le cui opere teoriche erano rimaste in gran parte ancora in forma manoscritta - Dürer credeva che queste conoscenze dovessero essere trasmesse affinché ognuno, secondo le proprie attitudini, potesse continuarle ed eventualmente accrescerle. Per questa ragione chiese all'umanista Joachim Camerarius e al suo carissimo amico Willibald Pirckeimer di tradurre le sue opere in latino affinché fossero leggibili per quegli studiosi e giovani artisti che non avevano familiarità con la lingua tedesca. Questo studio si rivolge alla prima edizione italiana del Trattato delle proporzioni dei corpi umani curata da Giovanni Paolo Gallucci stampata a Venezia nel 1591.
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