Prosegue senza sosta l'attività espositiva di Alfonso Borghi (Campegine di Reggio Emilia, 1944), maestro dell'informale che, attraverso lo spartito di una pittura quasi musicale, segna, aggredisce e incatena. Il volume, catalogo della mostra personale che si inaugura il 26 novembre a Reggio Emilia, propone una sessantina di opere dai primi anni Novanta ai lavori più recenti.Lavori che sono il risultato di un lungo percorso cominciato negli anni Sessanta con un naturalismo pacato e proseguito negli anni Settanta attraverso la rappresentazione della figura, di suggestione quasi giottesca. Negli anni Ottanta inizierà una rivoluzione che lo porterà a scomporre e sovrapporre le immagini sino a una totale astrazione. Il percorso si conclude con i lavori più recenti, dove la figurazione tende a ricomparire. Il catalogo e la mostra sono a cura di Luciano Caramel.
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