Il libro tratta il tema dell'amicizia virile in Occidente come teorizzata e rappresentata nella nostra cultura con particolare riguardo alla storia del cinema. Per amicizia virile si intende qui un forte rapporto affettivo che prescinda da passionalità sessuale, che non abbia fini di interesse e che non nasca da stretti legami di parentela. Il discorso si articola in tre parti distinte. La prima parte analizza il caso più comune, l'amicizia tra due coetanei o comunque due compagni con pochi anni di differenza tra loro, che possono essere sia di cultura omologa sia profondamente diversa. La seconda parte tratta il tema del rapporto tra un ragazzo e un uomo, in cui alla diversa età corrisponde spesso anche una diversa cultura. La terza parte affronta infine il rapporto tra un vecchio e un giovane o tra un maestro e un allievo. I film analizzati nel libro sono circa una cinquantina, di autori che vanno da Howard Hawks a Billy Wilder, Clint Eastwood, Gus Van Sant, Michael Cimino, John Ford, Steven Spielberg, Oliver Stone e altri minori o maggiori del cinema americano; ma anche Rossellini, De Sica, Fellini, Olmi, Bertolucci, Leone, Amelio e Franco Rossi per il cinema italiano, oltre che Duvivier, Delannoye, Kurosawa, Leconte, Weir, esponenti più o meno importanti di cinematografie diverse quali quella francese, giapponese o australiana, sebbene il cinema americano dell'"età d'oro" e quello italiano, pure delle perdute epoche felici, restino prevalenti.
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