Nel panorama offerto dal fenomeno "scrittura femminile" nell'Inghilterra del XVII secolo si accampa un genere testuale assai interessante per le indubbie implicazioni antropologiche e culturali che rivela: si tratta dei "mothers' advice books", una produzione che si qualifica dal punto di vista educativo per la decisa volontà di fornire criteri, norme, indicazioni e di trasmetterle attraverso un canale pedagogico e comunicativo privilegiato quale l'asse della relazione madre-figlio. Il volume analizza il piccolo "advice book" di Elizabeth Joscelin (di cui si fornisce la prima traduzione in italiano), scritto nel 1622, durante i mesi della sua prima gravidanza che doveva costarle la vita. Il testo si configura come una testimonianza dell'amore che una madre prova per il suo bambino, ancor prima di vederlo nascere, insieme al realistico timore di non sopravvivere al parto.
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