Abitare è, attraverso l'insediarsi, l'azione primaria di un radicamento con la terra. Lo spazio abitativo, tra dentro e fuori, è espressione di questo legame. Sentirsi vita indissolubilmente legata ad un luogo, esistere in esso percependolo come parte integrante della propria realtà esistenziale, vuol dire porre il paesaggio come fulcro fondamentale dello spazio dell'abitare. Se nelle forme antiche dell'abitare, tale fulcro della vita domestica era il focolare, archetipa rappresentazione di un'idea tutta introspettiva dell'architettura, oggi il paesaggio rappresenta un elemento caratteristico delle contemporanee inversioni delle modalità abitative e tipologiche. Se, infatti, la casa era riparo, recinto protettivo in cui centralità erano il fuoco e il patio, nell'esperienza contemporanea neghiamo il centro e guardiamo fuori. L'abitazione è, quindi, espressione concettuale e materiale di quest'attuale condizione di esternalizzazione dell'appartenenza ai luoghi, legata alla percezione.
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