Barcellona 2040. La Ciutat Comtal non esiste più, ora è la capitale mediterranea del crimine, un inferno, una città senza legge né anima. Le lotte interne per conquistare un potere politico fragile e volubile hanno diviso la mappa della città in zone controllate da diverse fazioni: un piccolo gruppo filogovernativo resiste nella Ciutat Vella, mentre le Milicies de la Joventut controllano la periferia e il sottomondo che si è installato nella rete della metropolitana. In questa terra di nessuno, il protagonista è un giornalista ottantenne logoro come un vecchio giornale in un mondo dove non si legge più. Un giorno, un uomo del potere gli consegna un fascio di banconote con il compito di fare da negoziatore per ristabilire la pace. Tutto si complica quando il committente viene assassinato. La missione porterà il vecchio giornalista a ripercorre il geometrico e ordinato reticolato della zona ottocentesca dell'Eixample, trasformato in un santuario di orge decadenti, in un labirinto di locali con profumo di assenzio. Un territorio abitato da personaggi, come lui, ambigui, disincantati e lucidi. Il romanzo di David Castillo trasporta il lettore in una realtà distopica verso un futuro disumano che è la conseguenza del presente che stiamo vivendo.
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