Il libro vuole favorire la 'ruminazione' della Parola come avveniva nell'antichità per il monaco e di converso l'ascolto pittorico seguendo il metodo di lavoro di Marrocco. Il lettore-osservatore può così rinunciare al frastuono della quotidianità e abbandonarsi a quest'eco cromatico-sonora ormai diventata inedita. Se vi riesce può trovare un'insolita pace, come quella che lasciava San Gabriele solo a nominarlo, e trovare un fondamento che travalichi il tempo, fino alla fine dei tempi. Analoga pace la si può provare davanti alle opere di Marrocco esposte nei suoi luoghi dell'anima che vanno dalla Chiesa di San Cristoforo alla Chiesa Abbaziale di Fossanova financo a un'ex Chiesa, quella di San Vittore a Vercelli. L'intenzione con cui questi luoghi avevano ospitato la meditazione pittorica sulla Regola di San Benedetto è stata ripresa e riscritta in occasione di questo libro: non solo ritornare sui Capitoli della Regola ma pensare ai suoi capitoli come un omaggio alla memoria di Pierluigi Lia.
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