Norvegia, primi anni ’90. Sulla spinta di alcune figure cardine della scena metal locale, e forti di un punto di ritrovo come il negozio di dischi Helvete di Oslo, alcuni giovani personaggi iniziano a estremizzare ulteriormente sia le sonorità dei propri progetti musicali che le loro azioni, spingendole oltre ogni limite consentito. E così, tra chiese date alle fiamme, omicidi, suicidi, ritmiche portate al parossismo, riff di chitarra freddi e ipnotici, e voci da demoni evocati da strani rituali, il black metal arriva a imporsi di prepotenza sul panorama metal, convertendo e ibridando prima il nord dell’Europa, e poi il resto del pianeta. Attraverso una selezione di dischi accuratamente suddivisa tra lavori fondamentali, gemme misconosciute, sorprese da intenditori e i nuovi classici dell’era attuale, questo primo libro getta uno sguardo approfondito sugli album del black metal scandinavo e nord-europeo a partire dalla cosiddetta “second wave” (datandone l’inizio discografico nel 1992 con A Blaze in the Northern Sky dei Darkthrone), tracciando un accurato profilo di quella che può sicuramente essere definita l’ultima vera rivoluzione musicale e contro-culturale del secolo scorso.
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